giovedì 24 ottobre 2013

Quando le ore durano 60 minuti

In alcuni grandi magazzini è già Natale...

Da quand' è che le ore duravano sessanta minuti?
L' avevo dimenticato, rimosso dalla memoria, e ora, a pensarci, ho dimenticato perfino cos' ho provato quando ho scoperto che le ore non duravano sessanta minuti. Conoscendomi, sicuramente, rabbia e frustrazione, per poi lasciarmi cullare dal tempo ed accettare, senza troppa fatica la situazione. Sì perché nella scuola che frequento le ore sono da novanta minuti, con pause da dieci minuti tra una lezione e l' altra.
Ma perché allora, oggi, ieri e domani le mie lezioni si ridurranno di un terzo? Come ho già detto il Bunkasai si avvicina, di conseguenza aumentano anche gli impegni per noi alunni. Questo ha portato a ridurre di un terzo i minuti delle ore di lezioni, per dare più spazio a questo grandioso evento. Sì, grandioso, perché se vedeste che preparativi stiamo facendo lo direste pure voi: grandioso.
Occupandomi dell' accoglienza in questi due giorni ho avuto poco e niente da fare, ma ciò non significa che sono potuta tornare a casa prima: difatti continuo a passare i miei pomeriggi (e serate posso dirlo?) a scuola. Questo mi lascia, tornata a casa, giusto il tempo di mangiare e dormire (quest' ultimo sta diventando un prestigio). Ma è comunque tutto così meraviglioso! L' autunno è arrivato, l' aria fresca (e la voglia di comprarsi vestiti invernali) è arrivata, tutto inizia a prendere un colore diverso. E' la prima volta, dopo circa diciassette anni, che vivo il Giappone autunnale. Intanto passo le mie giornate a scuola, conoscendo meglio i miei compagni, e qualche volta, persone al difuori della mia classe. Questo è l' inizio del mio meraviglioso autunno.
Priclub (mini foto adesive in voga in Giappone).
Da destra: Yuno, io e Imai
 

気が付いたら今年十七年ぶりの日本の秋を過ごすんです。
十七年ぶりってながいものですね。
冷たい空気がふいてきたので、早く秋らしい服を買いたいです。
文化祭で忙しいけど毎日楽しいです。



venerdì 18 ottobre 2013

Fine settimana: Enoshima e Kamakura (conclusione)

 
Dei simpatici amici alla stazione di Enoshima
La mattina mi sono alzata verso le otto. L' idea era quella di dormire ancora un po' vista l' ora in cui mi ero rannicchiata sulla mia poltroncina la mattina stessa, ma non sono più riuscita a chiudere occhi. Così, dopo una colazione di gelato e cioccolata, ho salutato il mio insolito alloggio e mi sono diretta a Kamakura. L' idea di salire su un treno pieno di gente, di prima mattina, non mi attirava, perciò ho iniziato a camminare sotto il sole assaporando quel paesaggio che la sera prima, a causa del buio, mi era stato vietato.
Ho cominciato seguendo la ferrovia, incrociando, ogni tanto, ragazze in divisa scolastica. La strada era stretta e di macchine non se ne vedevano. Arrivata alla stazione di Enoshima ho deciso di salire finalmente sul treno per raggiungere in pochi minuti Kamakura.


Dopo essermi rimpinzata di riso, pesce e miso, mi sono diretta verso in Zeniarai Benten, un tempio famoso per le sue acque sacre, dove, si dice, se si lavano i propri soldi questi aumentino.
Lo si può raggiungere in vari modi: autobus o portantina, ma anche raggiungerlo a piedi è possibile (dista una quindicina di minuti dalla stazione).
Dopo un piccolo tratto in salita, si attraversa un tunnel che porta ad un gruppo di templi e negozietti di souvenir: qui in mezzo vi aspetta il Zeniarai Benten.
Sarà che era un giorno di vacanza, sarà che è famoso, era strapieno di gente.
Ho fatto un giro di ricognizione, poi sono entrata nella grotta che ospita le acque sacre che rendono ricchi.
La grotta che collega al Zeniarai Benten
Bambina che lava delle monete
Anche qui la gente non mancava, ma ci si riusciva a muovere abbastanza bene. Difatti tempo di capire dove recuperare il cestino in cui mettere i propri danari per lavarli, ero già accucciata davanti alla fonte a buttare acqua sulle mie monete da 100 e 500 yen (rispetto le banconote, visivamente parlando, preferisco le monete). Dopodiché mi sono diretta ad un piccolo tempio nascosto agli occhi dei turisti concentrati sulle costruzioni principali ed è lì, che indisturbata, ho congiunto le mani.
Mentre rientravo verso il centro di Kamakura ho deviato per un' altro tempio (se vi indirizzate verso il Zeniarai troverete varie insegne dei vari templi che si trovano intorno alla zona): tempio Sasuke Inari.
Un susseguirsi di torii rossi vi accoglieranno, conducendovi dinanzi ad un piccolo tempietto immerso nella natura.
Non sarete soli: tante piccole statue di volpi attenderanno al vostro arrivo.

Sasuke Inari
Da qui potete raggiungere un sentiero per cominciare un haiking, che però io ho evitato, difatti non so dirvi dove conduca (mi viene da supporre che vi porti dal grande Buddha).
Una volta tornata a Kamakura ho camminato per la città, dirigendomi nuovamente verso Enoshima (solita storia: camminata e da un certo punto treno).
Perché sono voluta tornare ad Enoshima? Durante la prima visita mi ero lasciata sfuggire la statua della Dea Benten: una delle poche statue che la raffigurano nuda. Per tutto il tempo della visita alla zona Kamakura-Enoshima innumerevoli aquilotti (?) mi hanno tenuto compagnia, sorvolando il cielo (fateci attenzione, scendono a terra per rubarvi i cibo). E così che si è concluso il mio piccolo, grande viaggio.
E' incredibile come ti rinfreschi la mente e lo spirito un viaggio. Ti senti rinascere, ricevi talmente tanta energia che saresti in grado si smuovere il mondo. Il tuo mondo. Certo, non fisicamente parlando, perché dopo tutte queste camminate ero più morta che viva, ma la mente, lo spirito, aveva ricevuto un' ondata incredibile d' energia.

Kitsune, volpi

 



lunedì 23 settembre 2013

Fine settimana: Enoshima e Kamakura (2° parte)

coppia dalla campana
coppia ad Enoshima
[ Leggi prima parte]
Come tutte le persone che decidono di passare il fine settimana fuori casa, io, giustamente, non avevo la più pallida idea di dove fermarmi a dormire.
Inizialmente l' idea era quella di fermarmi in un' ostello, ma la cosa, sia per il prezzo che per un cambiamento di umore, non mi ha più convinto, così ho lasciato perdere la possibilità di un letto comodo per dare spazio ad altre due possibilità: karaoke o manga kissa.
Per intenderci la notte al karaoke puoi passarla con pochi spicci, l' importante è prendere il pacchetto "rimango fino alle cinque del mattino"; il manga kissa o manga café, chiamatelo come volete, invece, è una caffetteria aperta 24h su 24, che offre mini stanzette ai clienti. Il prezzo è davvero stracciato e a seconda della caffetteria, vengono offerti vari servizi (quelli di base sono: computer con internet, manga consultabili in loco e consumo di bevande gratis).
Così, mangiando delle patatine fritte a me disgustose, ho imboccato una strada a caso alla ricerca del mio alloggio. Ci fosse stata un' anima per strada! Per quanto fosse una via piuttosto grande nei dintorni c' erano solo case e uffici. Devo dire che nonostante l' assenza di vita di paura ne avevo veramente poca. E dire che in Italia, la sera, mi prendono male persino i dieci minuti di cammino che mi separano da casa del mio amico (mat)Teo.
Ho camminato per una buona mezz' ora, se non di più, fino ad arrivare ad una piccola stazione. Speravo vivamente di trovare almeno il capostazione a cui chiedere alcune informazioni, ma aimè la stazione era talmente piccola che ospitava solo alcune panche e una biglietteria automatica.
Non ero sicura di trovare quello che cercavo nella stazione accanto, così, sia per la stanchezza, che per il non voler camminare per altre viuzze buie mi sono fermata un po' a riposare in questa piccola stazione finché non ho ricevuto un messaggio sul cellulare: una manna dal cielo!Ahah
Era Yuutaro, un ragazzo che avevo conosciuto circa due settimane prima a Kamakura, in spiaggia: lui
strada deserta
lavorava in uno stabilimento, mentre io bazzicavo da quelle parti.
Gli ho chiesto dove potessi trovare un po' di vita: una stazione più avanti, Fujisawa, ospitava ciò che cercavo.
Tra un messaggio e l' altro abbiamo deciso di vederci. Nel mentre lui tornava da Chiba, dove aveva passato la giornata a surfare, io raggiungevo Fujisawa, luogo dell' appuntamento (raggiunto col treno... basta camminare! :p).
Erano le nove meno venti, e proprio davanti alla stazione ho trovato un manga kissa.
Era la prima volta che entravo in un posto simile e, inutile dire, ero abbastanza esaltata (click, guarda il video)! Nel caso perdeste l' ultima corsa del vostro treno o per qualche ragione vi ritrovaste a dover passare la nottata fuori, senza un' alloggio il manga kissa è la soluzione. Centinaia di manga da leggere, videogiochi, internet, TV, cibo, doccia, gelato a volontà (i servizi cambiano a seconda di quale manga kissa andate).
Tra un messaggio e l' altro, un' ulteriore attesa, un piattone di germogli di soia, un cameriere divertito dal mio ordine privo di carboidrati e qualche manga, finalmente Yuutaro è riuscito ad arrivare. Nel messaggio che mi aveva mandato era inclusa questa frase "la macchina è quella bianca".
Credo di aver perso un battito. Macchina? Quale macchina? Insomma, tutti i genitori insegnano ai propri figli di non salire in macchina con degli sconosciuti. Certo, proprio sconosciuti non eravamo visto che ogni tanto ci sentivamo via messaggi, ma comunque non si può dire che fossimo amiconi. Ma nonostante quello che ho appena scritto mi sono presentata davanti a quella macchina [bambini non prendetemi come esempio].
Mettiamo in chiaro una cosa, preferirei che i miei non venissero a sapere di questo perché non la prenderebbero bene, perciò che rimanga un segreto tra me e te (ciao mamma! Lo so che stai leggendo questo post! :D). Nonostante la situazione non ho avvertito alcun senso di pericolo: è anche vero che il pericolo non ti avverte né manda cartoline, ma succede, in certi casi, di percepire nell' aria qualcosa che non va. Ma in questo caso non ho percepito niente, anzi, appena sono salita in macchina abbiamo (ho?) iniziato a parlare, parlare e parlare... sembravamo due amiconi di vecchia data!
Dell' Italia, del Giappone, del lavoro e della scuola. Nonostante fino ad ora non ci fossimo mai effettivamente parlati, siamo andati avanti per ore, come se fosse la cosa più normale del mondo!
Dai, si capiva che Yuutaro era un buono! ;D (?)
Verso le due di notte sono tornata al manga kissa: l' idea era quella di dormire, ma tra la stesura di una lettera, una doccia, manga, gelato, cioccolata calda mi sono acciambellata sulla mia poltrona per dormire alle quattro del mattino passate.
[ Continua...]

la mia mini-stanzetta al manga kissa.
Esistono anche stanzette dove ci si può coricare,
ma vista l' ora erano già tutte occupate.
Mamma, non ti preoccupare, cercherò di non cacciarmi nei guai.





Fine settimana: Enoshima e Kamakura (1° parte)

mare ad Enoshima

La mia avventura è iniziata con un treno sbagliato e un pacchetto di pocky (snack). Google maps mi ha ingannata, per poter usufruire della linea ODAKYU, l' unica, da casa mia, è andare fino a Shinjuku e non Shimbashi come diceva. Così sono arrivata ad Enoshima molto più tardi del previsto, sia per il treno, sia perché sono partita abbastanza tardi, ossia dopo pranzo (la decisione di passare il fine settimana fuori casa l ho presa solo poche ore prima).
Enoshima, un' isola della prefettura di Kanagawa, è un luogo particolare, fatto di innumerevoli piccoli templi, tanti turisti durante il fine settimana e soprattutto tanti scalini in salita e in discesa.
Se venite in Giappone non dico di visitarla assolutamente (evitatela se dovete lamentarvi ogni minuto per la quantità di scalini) ma se ne avete il tempo fatelo.
E' piccolina, tanto che nonostante al mio arrivo l' orologio segnasse le quattro passate, sono riuscita a girarla tranquillamente, per poi essere circondata dall' oscurità che mi ha permesso di godere di un meraviglioso panorama dal faro che si trova sull' isola, nel giardino botanico Samuel Cocking (200 yen giardino più 300 per salire sul faro).

vista dal faro
 
Considerato che sull' isola si trova una campana, sotto la quale ci si promette eterno amore, l' isola brulicava di coppiette. Il che mi ha fatto sentire un poco fuori luogo, ma insomma, si può dire che con me avevo un' amore di macchina fotografica.... mamma mia che tristezza...! Ahah
Sfortunatamente, nella mia avventura ad Enoshima, non sono riuscita a visitare le grotte di Iwaya che, a causa del tifone della settimana scorsa, erano inagibili.
In compenso, al ritorno, volgendo lo sguardo al cielo ho visto una meravigliosa luna rossa.
[ Continua...]
una luna bassa e rossa

venerdì 13 settembre 2013

"Le vent se lève!... il faut tenter de vivre"

laghetto con riflesso
La settimana è iniziata con una sveglia non sentita.Devo dire però, che non è stato un brutto risveglio, perché accompagnato da un bel sogno, popolato di gente che ho conosciuto, nella realtà, solo di vista, ma che in questo sogno erano esistenze importanti per la mia vita.
Giovedì scorso è ricominciata la scuola, non nei modi migliori, lasciatemelo dire.
Incombe il "Bunka-sai", la festa organizzata dalla scuola e dagli alunni, presente in tutti i licei (e università?), dove estranei, ma soprattutto parenti e amici possono visitare la scuola, girovagando tra le aule trasformate, dagli alunni stessi, in case dell' orrore, piccoli caffè, ristorantini, eccetera... per questo c'è premura nel finire i lavori che verranno venduti a questo evento. Noi primini ci occupiamo del cucire borse e grembiuli da cucina, sui quali abbiamo fatto dei ricami.
In classe siamo stati divisi in sette gruppi da circa sei persone l' uno, ma visto che ci sono alcuni che per quanto iscritti si fanno vedere una volta ogni morte di papa, ci sono gruppi con poche persone e tanti lavori.
Come primo giorno di scuola la professoressa responsabile ha pensato bene di vietarci di tornare a casa fino a lavori finiti. Inutile dire che solo un gruppo è riuscito a tornare a casa circa un' ora dopo il suono della campana.
I sei gruppi rimanenti (tra cui il mio) hanno continuato per ancora un lasso di tempo indefinito, fino a quanto, sconsolata, la professoressa ha deciso di darci il permesso di tornare a casa.
I grembiuli li abbiamo finiti la mattina seguente, mentre la borsa... non saprei dire, se ne sta occupando un ragazzo del gruppo (spero vivamente se ne stia occupando).

puntaspilli
Mi sono resa conto, in questa settimana, che ho perduto il carica batteria della macchina fotografica. Fortunatamente questo è avvenuto dentro le mura di casa, perciò, suppongo, che con una ricerca un poco più approfondita possa saltar fuori.

Nonostante l' inizio abbastanza traumatico della scuola, il resto delle giornate è passato tranquillamente, anzi, molte volte la mattina, me la sono presa con calma arrivando a scuola senza eccessivo anticipo.



風立ちぬ,
immagine trovata su Google.
 Infine la settimana è finita con un film: 風立ちぬ(kazetachinu), nuovo titolo dello Studio Ghibli.
Sono "fresca" di questo film, film che, come dirò più avanti, ha bisogno come minimo di due visioni per iniziare a comprenderlo; perciò può darsi, che più avanti scriva nuovamente su questo lungometraggio.
E' stato tutto molto improvviso, ho deciso quasi all' ultimo di andare al cinema e avendo paura di non arrivare in tempo allo spettacolo, d' un tratto mi sono messa a correre.
Alla biglietteria ho conosciuto una simpatica vecchiettina che anche lei, come me, andava a vedere questo film.
L'ho rincontrata anche all' uscita della sala, in bagno: io mi stavo tamponando gli occhi con un fazzolettino bagnato perché avevo pianto.
Lei mi ha detto qualcosa riguardo il film, non avevo capito bene, ma quando ho fatto per risponderle un nodo alla gola mi ha fermata.
Qualsiasi cosa avessi detto, in quel momento sarei scoppiata nuovamente a piangere.
Le scene di questo film erano così vive dentro di me che non potevo far altro che stare in silenzio a riguardarmele, nella mente, cercano di assorbirle completamente, capirle ancora di più o avrei pianto di nuovo.

Mi è piaciuto davvero molto. E' il film con più sbalzi temporali dello Studio, e ogni tanto si rischia di perdersi tra il sogno e la realtà. Ma che meraviglia.. i colori, i suoni, i gesti e il vento! Lo senti davvero, lo vedi nella tenda che si muove, dalle pagine del libro che non stanno ferme, dai capelli. Nulla è dato al caso, le immagini ti circondano, e non sei più solo uno spettatore al cinema.
Questo è uno di quei film che devi, come minimo, guardarlo due volte per iniziare a comprendere. Dico "iniziare", perché i film dello Studio Ghibli vanno scoperti, a poco a poco, perché ad ogni visione c'è sempre qualcosa di nuovo: questi film, nonostante alcuni siano impressi su pellicole da più di dieci anni, continuano a muoversi, a cambiare, a crescere. Assieme a noi.

Totoro a Odaiba
 



giovedì 5 settembre 2013

La conclusione delle vacanze estive.

Summer Land, estate 2013


E così, come tutti gli anni, anche le vacanze estive di quest' anno sono terminate.
Sono stati dei giorni afosi, con temperature che sfioravano i 40 gradi, ma pur sempre vacanze e di conseguenza belle giornate (ahah).
Prima di queste vacanze, ammetto che la scuola mi abbia, a dir poco, travolto.
Per la velocità con cui si procede, per la quantità di lavori da fare, per la difficoltà della lingua, per il viaggio in treno che faccio tutte le mattine.. ha un ritmo a cui fatico a stare dietro e non intendo in fatto di compiti e materie: parlo piuttosto di un ritmo umano, in cui faccio fatica a stare.

Teatro.
Ma non voglio parlarvi della scuola, almeno non ora.Queste mie vacanze sono state un altalenarsi di giornate "piene" e giornate piuttosto monotone.
Sono finalmente riuscita a vedere Imai, un ragazzo che ho conosciuto durante l' esperienza scolastica alla scuola d' arte Kougei anni addietro. E' anche l' unica persona, della classe che ho frequentato, con la quale mi sento tutt' ora. Assieme siamo stati ad una mostra su Harry Potter, il maghetto più conosciuto al mondo. Non credo esista persona che non conosca il suo nome. ;)
E' stata una mostra davvero bella dove vi erano esposti molti vestiti e oggetti, tra i quali molti originali, utilizzati sui set dei vari film. All' uscita, nello shop, ho acquistato delle gelatine tutti i gusti più uno. Le ho ancora nell' armadio in camera, prima o poi le mangerò. :)  click

All' inizio di agosto sono stata ad un musical, American Idiot, tratto dall' omonimo album del gruppo Green Day. Quest' ultimo è un gruppo musicale che amo, ma l' idea del musical tratto da loro album mi convinceva poco. Nonostante ciò, su consiglio di due amiche, ho deciso di acquistare il biglietto a di andarlo a vedere, la sera del primo, primissimo spettacolo il Giappone.
Meno male che ci sono andata! Mi è piaciuto davvero tanto, senza contare che ha trattato un' argomento che mi stava particolarmente a cuore in quel periodo: il viaggio alla ricerca di se stessi.

Le tortine che ha comprato mia zia per il mio compleanno.
Le candele sono state una mia aggiunta.
Senza di lei, il mio compleanno qui in Giappone sarebbe passato in sordina.
Grazie, grazie di cuore.

Sempre in queste vacanze ho indossato lo yukata e sono stata a vedere dei bellissimi fuochi d' artificio sul fiume con Yuno, grande amica, senza la quale non saprei che fine avrei, potrei, fare in questa frenetica vita di Tokyo.
Foto di quando ho fatto
da modella per un taglio.
Sono stata ad una matsuri (festa tradizionale giapponese) dove ho vinto tre pesciolini con i quali ho ingrandito la mia famiglia del Sol Levante. Ho visto il mare di Kamakura e ho parlato con persone. Con alcune di loro sono ancora in contatto. Ho accettato e rifiutato offerte per fare da modella per un taglio. Ho trovato una persona con cui fare passaggi a baseball e ho recuperato un guantone per questo sport. Ho passato una serata a casa di un mio ex professore tra una pasta al peperoncino che non piccava affatto e accordi di chitarra. E come ultimo, sono stata al Summer Land, un parco acquatico a Tokyo dove mi sono divertita davvero molto con, al ritorno, l' immancabile bruciatura sulla schiena per via del sole.
Ecco.
Queste sono state le mie vacanze. E le vostre?

Fuochi d' artificio.

domenica 28 aprile 2013

Blog premiato e info!

Accipicchia!
Il blog ha ricevuto un nuovo premio: il liebster award (assegnato a blog che hanno meno di 200 follower)! :D
Ecco le piccole semplici regole per questo premio:
- ringraziare i blog che ti hanno assegnato il premio citandoli nel post
- rispondere alle undici domande postate dal blog stesso
- scrivere undici cose su di te
- premiare, a tua volta, undici blog con meno di 200 follower
- formulare altre undici domande alle quali i blogger dovranno rispondere
- informare i blogger del premio assegnato.

E quindi... grazie mille Sara per il premio! :D
Non rispondero` alle undici domande perche` nel blog di Sara non sono state scritte, ma scrivero`
undici cose su di me!XD
-Per chi non lo sapesse mi trovo in Giappone e sto frequentando una scuola a Shinjuku.
-Nonostante stia frequentando una scuola non capisco niente di quello che le prof scrivono alla lavagna.
-La scuola mi lascia poco tempo, e faccio davvero fatica a scrivere sul blog! >_<"
-Considero alcuni miei compagni amici, ma ignoro se anche per loro sia cosi`.
-In questo periodo parlo troppo italiano e il mio giapponese non migliora.
-Sto ascoltando 'protege moi' dei Placebo, canzone che inizia a piacermi molto: se ne avete l'occasione ascoltatela!
-Sono iscritta al sito efp (sito di fanficion). Una volta scrivevo tante fanficion, ora ho smesso.
E la cosa mi dispiace non poco! T_T
-Amo la serie di Harry Potter e ultimamente sto passando i venerdi` sera con un'amico a guardare i film (in Giapponese) mangiando torte.Uhuh
-Mi piace suonare la chitarra cantando, mi fa star bene e mi diverte tantissimo!
-Ho comprato la custodia per la chitarra classica che ha qui in Giappone papa`, ma questa e` grande il doppio rispetto allo strumento! Ahah
-Quando sono in Giappone mi mancano i formaggi italiani.
-Due parti di me sono sempre in conflitto.

Lo ammetto, non sto seguendo nessun blog adesso, anche perche` ora come ora mi sarebbe impossibile per mancanza di tempo.
Percio` assegnare questo premio ad altri 11 blogger mi e` impossibile. :/
Mi spiace ma diminuiro` drasticamente il numero dei premiati, che saranno solo due!
TigraLisa (perche` disegna)
Papiro e Cartaforno (perche` delle ricette sono sempre gradite! ;)

E ora le undici domande:
-Hai provato ad ascoltare 'protege moi'? XD
-Suoni qualche strumento?
-Ti piace cantare?
-Alzi mai lo sguardo per guardare il cielo?
-Grande citta` o campagna?
-Ti piace scrivere?
-Parli qualche lingua straniera?
-Sei mai stata all'estero?
-Che citta`/paese vorresti visitare?
-Come mai hai creato il blog?
-Ti piace nuotare?


Visto che ultimamente, come ho gia` scritto, faccio fatica a scrivere un intero post sul blog, sto utilizzando facebook (Masa Orange) sul quale ogni tanto posto foto o due righe a proposito del Giappone. Nel caso foste interessati a vedere/leggere cosa scrivo mandatemi una richiesta di amicizia, magari con anche un messaggio, perche` non sempre accetto tutti! :D

martedì 16 aprile 2013

入学式-Cerimonia di inizio anno

入学式2013
Martedi`.
La scuola e` iniziata da una settimana. Sabato scorso c'e` stata la cerimonia di apertura (perche` di sabato se il fine settimana e` vacanza? Questo non ci e` dato saperlo).
E` stato un continuo alzarsi inchinarsi e sedersi.
Sono stati presentati, da un preside un po` impacciato e con degli occhialetti del secolo scorso, tutti i coordinatori delle classi, infine, in maniera meno pomposa tutti i restanti insegnanti.
Il tutto si e` svolto nella hall della scuola, provvista di palco, microfoni, cattedra, bouquet di fiori (?)... Se qualcuno di voi ha visto in qualche anime (cartone animato giapponese) o ha letto in qualche manga come viene svolta la cerimonia di ammissione puo` capire alla perfezione cio` che e` stato. L'unica cosa che non puo` capire e` la noia. Ammetto che all'inizio ero assai emozionata, avevo paura che si dovesse fare qualcosa di particolare, paura di sbagliare qualcosa (dal sedersi nella fila sbagliata)... ma dopo un'ora (o forse di piu`), dove i vari preside, vicepreside, nonloso, e varie parlano ripetendoti cose trite e ritrite piu` cose alle mie orecchie incomprensibili ho iniziato a sperare che il tutto finisse presto! (ahah)


(non mi fa mettere a posto questa foto! Q_Q")
Ci hanno fatto ascoltare anche l'inno della scuola (in Giappone ogni scuola ne ha uno): e` partita una musichetta in stile sigla iniziale di Goldrake, per poi sfociare in un allegro coro di studenti (ahah).Sinceramente speravo di tornare a casa terminata questa cerimonia, invece ci hanno portato nella nostra aula al decimo piano (nel quale non si fermano gli ascensori, quindi bisogna scendere o al piano successivo o quello sottostante). La nostra coordinatrice ci ha spiegato varie cose trattenendoci per piu` di un'ora e salutandoci con un compito scritto da consegnare il primo giorno di scuola, lunedi`.
A proposito di saluto, prima di congedarci, ci ha chiesto di fare il saluto sia di inizio lezione che di fine lezione (in Giappone c'e` l'usanza di alzarsi e inchinarsi dando il buongiorno o salutando, se si e` a fine lzione, il professore di turno) nel migliore dei modi, e cioe` di alzarsi dalla sedia, salutando e solo dopo aver finito il saluto vocale inchinarsi ( il tutto per essere migliori di qualche altra classe/scuola che non ho afferrato). Dopo aver girato attorno alla questione per circa dieci minuti, ci siamo appropinquati al saluto e solo dopo aver messo a posto le sedie sotto il banco, trascinandole per bene, abbiamo salutato la nostra professoressa.
Se mi posso permettere, prima del saluto insegnerei a tirare su la sedia quando la si sposta.

(primo compito dell'anno)
(ho fatto anche dei video, ma non sono ancora riuscita a metterli su tutti assieme! Appena ci riesco vi faccio sapere! >_<")

venerdì 5 aprile 2013

Compagnia

Shibuya
Quando sono stata ad Akihabara diluviava e tirava un vento che ti spazzava via. Nel pomeriggio pero` il tempo si e` rimesso, mentre ieri e` spuntato il sole ed ha iniziato a fare caldo. Anche oggi c'e` il sole, ma e` meno caldo di ieri. Domani danno pioggia. 
Sposi a Yoyogi Koen

Ieri mi sono vista a Shibuya, davanti ad Hachiko il cane fedele, con (mat)Teo. Siamo venuti in Giappone assieme, con lo stesso aereo, e` stato un vero sollievo fare un viaggio cosi` lungo con un'amico!
L'ultima volta che avevo preso la bici per raggiungere la stazione il vento era freddo e dovevo indossare dei paraorecchie, mentre ieri invece c'era un piacevole venticello caldo. E` stato bello andare in giro senza dover portare felpe e maglioni, non amo il freddo io.Sara` che e` primavera e i ciliegi sono in fiore (o meglio lo erano fino a qualche giorno fa), ma era pieno di stranieri. Forse e` davvero solo il periodo. Inoltre siamo ancora durante le vacanze primaverili se non sbaglio e` ci sono moli ragazzi in giro.
Abbiamo fatto un giro per Shibuya, ma senza comprare nulla di cio` che volevo comprare (il prezzo non mi convinceva..), poi abbiamo fatto un giretto nel Yoyogi park (Yoyogi Koen), dove una coppia si stava sposando e alla fine abbiamo raggiuto Harajuku.

Yoyogi Koen
Yoyogi Koen
Qui siamo entrati in un bar dove lavora un ragazzo, un amico conosciuto su internet di (mat)Teo: Masaya. In questo bar c'ero gia` stata una volta, sotto consiglio di Teo, e alla fine me ne ero andata dicendo che la prossima volta sarei tornata con lui. E dire che allora mi sembrava una cosa lontanissima: prendere una fetta di torta e un te li, ad Harajuku, a Tokyo con Teo mi sembrava una cosa cosi` impossibile! E invece adesso non sembra passato nemmeno tanto tempo dall'ultima volta che ci sono stata!
Il tempo e` qualcosa di maledettamente delizioso.
Alla fine abbiamo cenato assieme ad Ochanomizu, in un ristorantino a basso costo.Nonostante la stanchezza ho riso tanto anche a cena.
E` davvero bello girare con un'amico. Ed e` altrettanto strano che l'amico in questione sia Teo. Infondo, quando l'ho conosciuto non avrei mai immaginato che potessimo diventare cosi` amici, ne tantomeno che potessimo chiaccherare passeggiando per le strade di Tokyo.

本日のスイーツTokyo Apartment Cafe

mercoledì 3 aprile 2013

Switch.

vista dall'aero (Europa)

E` sempre strano arrivare in Giappone.
Credo che molto dipenda dal fatto che soffro l'aereo: in quei momenti stacco completamente il cervello, l'unica cosa importante diventa riuscire a stare meglio e le ore rimanenti all'atterraggio diventano mortali. Pero` appena scendo dal velivolo sto meglio, e nel giro di qualche ora mi riprendo completamente, relegando tutto il ricordo dell'aereo in una piccola parte della mia mente. Il mio stare male e` tutta una questione psicologica.
Credo sia questa mancanza di lucidita` durante il viaggio tra Italia e Giappone, la ragione per la quale, quando mi trovo qui, mi sembra di aver fatto reset con la mia vita per ricominciare tutto da capo, come ad una semplice partita ad un videogioco.
controlli all'aereoporto di Monaco
I ritmi di vita cambiano rispetto all' Italia, le attivita` e il cibo. Perfino il nostro corpo che crediamo sotto il nostro comando, deve iniziare a cambiare i suoi ritmi. Non dipende tutto dal nostro cervello, altrimenti a quest'ora di notte non sarei qui a scrive (ahah)! [...]
Il corridoio che collega la mia camera (e la camera stessa) alla casa e` diventato una specie di
discarica, oggi dovro` riordinare un po`.
Prima di andare a dormire mi sono suonata la chitarra (che ho tenuto a dormire con me): una cosa che non cambia tra questi due modi e` il suono.
Quando il sole sara` alto nel cielo (sempre se ci sara`) andro` ad Akihabara assieme ad amici per acquistare alcuni ogetti in questo momento a me essenziali. Spero di non crollare dal sonno per via del fuso orario!
in treno, al ritorno a casa
I fiori di ciliegio resistono ancora.